Il sospetto di aver involontariamente causato la malattia in un famigliare, soprattutto se anziano, provoca un forte disagio interiore. Chi vive questa situazione spesso accoglie lo sviluppo dei sintomi come una forma di punizione.In questa seconda ondata dell’epidemia sembra che la maggior parte dei contagi avvenga all’interno delle famiglie o della rete di conoscenti. Un fenomeno con conseguenze psicologiche immaginabili: chi crede di aver portato il virus «in casa» può sentirsi in colpa di fronte a parenti positivi o addirittura ammalati.
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